La A35 «Brebemi» sarà la prima autostrada certificata in Italia. Il tratto, che collega Milano e Brescia, diventerà la prima autostrada ad impatto zero in Italia e sarà dotato di una linea elettrica sospesa, in entrambe le direzioni, che consenta l’alimentazione dei veicoli predisposti in circolazione.
L’esperimento interesserà inizialmente 6 chilometri, posti sul territorio bergamasco, tra i comuni di Calcio e Romano di Lombardia, sulla scorta delle esperienze già avviate in Germania e Svezia, e sarà circoscritto ai camion elettrici. Verranno inizialmente investiti 12 milioni di euro per la prima fase, che avrà una durata di 2 anni, dal 2020 al 2022. Se non verranno riscontrati problemi l’esperimento verrà esteso a tutta la tratta, con un’estensione di circa 62 chilometri. I partner del progetto, oltre a «Brebemi», saranno la concessionaria stradale regionale (CAL), Siemens e Scania per quanto riguarda la parte industriale, le università Politecnico di Milano, Bocconi e Roma Tre per quanto riguarda la ricerca.
Come funzionerà? Nel tratto stradale elettrificato, i camion si connetteranno alla linea aerea elettrica – tramite pantografo – ricevendo così l’energia necessaria per circolare e riducendo a zero le emissioni inquinanti. Sulle strade sprovviste dell’infrastruttura, o in fase di sorpasso, i veicoli proseguiranno sfruttando il proprio motore a trazione ibrida. I sistemi di distribuzione dell’energia elettrica verranno realizzati esternamente alla piattaforma autostradale e la linea di contatto sarà realizzata sopra la corsia di marcia, con un’altezza pari a 5,5 metri.
L’autostrada della discordia, tanto amata ed odiata, conta oggi un flusso di traffico pari a 20.100 veicoli giornalieri. Un numero notevolmente in crescita rispetto agli 8.000 veicoli di luglio 2017, quando fu inaugurata. Ora la «Brebemi» fa un bilancio positivo dell’opera partendo dai benefici in 5 provincie, 114 comuni e per 640.000 abitanti della zona, messi in luce da recenti studi. Il primo tratto di strada elettrificato d’Italia è una vera e propria sfida, un progetto rivoluzionario che potrebbe nel giro di pochi anni cambiare per sempre il concetto stesso di trasporto su gomma.