A Bergamo i tetti sotto la lente di ingrandimento. Il Comune della Città dei Mille ha infatti da poco concluso un’indagine, con l’obiettivo di fare una mappatura di tutte le coperture in amianto. Il risultato? Il 22,08 % delle coperture sono risultate essere in amianto. Le superfici realizzate con materiali contenenti amianto sono infatti circa 263.993 metri quadrati, su un totale di 1.195.572 metri quadrati. Nello specifico sono state circa 570 le coperture in cemento amianto individuate in città.
Un risultato sicuramente non positivo, ma che fa ben sperare rispetto alle altre città italiane. Per le minuziose ricerche, in corso da qualche tempo e che hanno visto scandagliato ogni angolo di Bergamo, sono stati messi in campo anche dei droni. L’obiettivo è quello di intervenire tempestivamente, ed arrivare ad ottenere il primato di prima città italiana ad essere «amianto-free». Le prime ad essere considerate saranno senza dubbio le coperture più estese e quelle rilevate in condizioni particolarmente critiche.
A 27 anni dalla legge che ha bandito l’impiego dell’amianto, le operazioni di bonifica, come quelle di mappatura, sembrano andare a rilento. Sono ancora tante le tonnellate di amianto presenti su edifici italiani, con particolari criticità riscontrate in alcune regioni. L’amianto, conosciuto anche come asbesto, è un materiale fibroso, altamente impiegato negli ultimi cinquant’anni del Novecento, prima di essere abolito nel 1992. La presenza delle sue fibre nell’ambiente comporta danni alla salute, trattandosi di un agente cancerogeno e tante sono state le persone che a causa di questo materiale sono decedute.