E’ stato firmato ieri (15 settembre 2020) dal ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, il decreto che da il via alla sperimentazione delle comunità energetiche. Da oggi le famiglie e le imprese potranno attivarsi per produrre ed auto-consumare, in qualità di auto-consumatori collettivi o di comunità energetiche. Potrà quindi partire la fase sperimentale che durerà fino a luglio 2021; proprio a partire dal 2021, grazie alla direttiva 2001/2018 dell’Unione Europea, non ci saranno più limiti allo sviluppo delle comunità energetiche, che avranno una propria autonomia giuridica.
Aspetto da non sottovalutare, è che le comunità energetiche saranno a «burocrazia zero»: basterà una semplice comunicazione al GSE per poter partire. «Stiamo offrendo a milioni di italiani – ha commentato il ministro Stefano Patuanelli – l’opportunità di dimezzare le proprie bollette».
Ecco gli incentivi che sono stati previsti: l’energia prodotta attraverso impianti rinnovabili (la cui taglia non deve superare i 200 kWh ora di potenza), anche tramite l’impiego di sistemi di accumulo, ha diritto ad una tariffa incentivante di durata ventennale e gestita dal GSE, pari a 100 EURO MWh per le CONFIGURAZIONI DI AUTOCONSUMO COLLETTIVO (ESEMPIO I CONDOMINI) e di 110 EURO per MWh per le COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI.
Particolare attenzione è stata posta al ruolo del Superbonus: la misura sarà infatti riconosciuta anche per la realizzazione di comunità energetiche fino a 200 kW per un ammontare complessivo di spesa non superiore a 96.000 euro. Vi potranno accedere anche i condomini che costituiranno una comunità energetica, ottenendo i benefici del ritiro dedicato dell’energia immessa in rete oltre a ricevere sconti applicabili sulle componenti della bolletta, che saranno poi individuati da Arera.
Nello specifico, per i primi 20 kWp l’impianto potrà beneficiare del Superbonus al 110%, mentre per i restanti kWp, fino a 200, la detrazione scende al 50% con tetto massimo di spesa fino a 96.000 euro.