Sei in cerca di una soluzione che ti garantisca un’illuminazione diurna il più possibile omogenea? Allora le coperture a shed sono ciò di cui hai bisogno, anche nel caso tu voglia risparmiare energia: esse, infatti, sono progettate e realizzate per consentire di sfruttare la luce del sole in maniera naturale. Non a caso la copertura shed viene utilizzata di frequente per i capannoni industriali.
Ma come è fatto un tetto di questo tipo? Esso è composto da falde piane che si alternano lungo due file e hanno un’inclinazione differente rispetto al piano orizzontale. Le falde della prima fila sono coperte con elementi strutturali tipicamente usati nei tetti, per esempio in cemento armato o in laterizio: per questo sono dette piene. Quelle della seconda fila, al contrario, sono per la maggior parte vetrate, e molto più inclinate.
Noto anche con il nome di copertura a dente di sega, un tetto a shed viene impiegato soprattutto quando si ha la necessità di favorire l’ingresso della luce in ambienti molto vasti. Si tratta di un sistema di illuminazione naturale in cui la distanza fra gli elementi trasparenti deve essere al massimo due volte e mezza l’altezza dell’ambiente. Per quanto riguarda l’orientamento della superficie trasparente, in genere esso è verso nord; più rari sono i casi di coperture a shed orientate a sud, il cui fine è quello di raccogliere i raggi del sole e la luce naturale durante la stagione invernale.
La struttura a shed, pertanto, può essere considerata la soluzione ottimale se si ha la necessità di ottenere una perfetta illuminazione di uno o più ambienti interni. È una realtà utile per estendere sia le possibilità di illuminazione che quelle di areazione. Le finestre sono orientate, come detto, quasi sempre a nord. Così gli ambienti interni ricevono una luce diffusa e soprattutto uniforme. Si tratta di luminosità diurna indiretta, grazie a cui si può ottenere un importante beneficio termico durante il periodo estivo. Per altro, il sistema a shed è consigliato per quali ambienti in cui devono essere depositate o prodotte delle merci che risultano sensibili ai raggi UV o agli infrarossi.
Le finestre degli shed possono essere movimentate verso l’alto mediante un sistema di apertura motorizzata. I tegoli di copertura spesso hanno un profilo curvilineo, che è studiato in maniera specifica per impedire che possano essere proiettate delle zone d’ombra. Gli infissi in pvc o in alluminio a taglio termico si coniugano agli alti standard di qualità offerti dalla struttura modulare, in virtù della quale è possibile aprire unicamente alcune finestre, per esempio per agevolare il ricambio di aria. Possono essere inseriti, in caso di necessità, anche degli evacuatori di fumo e di calore. Ancora, il telaio portante può accogliere dei profili longitudinali rompitratta che svolgono un ruolo anti-caduta e in pratica prendono il posto delle linee vita, cioè i sistemi di protezione individuali, sui tegoli.
I tetti a shed si caratterizzano per la presenza di finestrature verticali e falde in pendenza. Per la verità, non si tratta di una soluzione di recente introduzione: anzi, la tipica sagoma a denti di sega è uno degli esempi più noti degli edifici di architettura industriale dei secoli scorsi. Le coperture in guaina, nel corso degli ultimi tempi, hanno sostituito le tegole in laterizio. Nel Novecento il sistema a shed è stato accantonato perché si è preferito optare per coperture a travi alari o a coppelle.
È solo negli ultimi 15 anni che si è assistito a un ritorno in auge di questa soluzione, che tra l’altro è ideale per accogliere i pannelli fotovoltaici o un impianto solare termico. Così si spiegano le tante riconversioni effettuate, con le coperture a shed che stanno rimpiazzando quelle a coppelle, mentre l’orientamento delle falde passa a sud-ovest da sud-est. L’illuminazione diffusa è senza dubbio il pregio di maggior rilievo delle coperture a shed: un vantaggio che deriva sia dal profilo curvilineo della coppella e del tegolo, che dall’orientamento dello shed. Di conseguenza, le finestre fanno sì che possa passare una luce estesa e omogenea. È evidente che ne deriva un risparmio energetico molto consistente.
Quello relativo all’illuminazione, però, è solo uno dei tanti vantaggi offerti dalle coperture a shed, che mettono a disposizione la possibilità di aerare i locali con facilità e senza che ci sia bisogno di sistemi di ventilazione forzata. I risultati sono facili da intuire: livelli di comfort ottimali e ambienti vivibili specialmente nei mesi estivi.
Se hai in mente di installare un impianto fotovoltaico sulla copertura del tuo capannone o di qualsiasi altro edificio, il sistema a shed può agevolare il tuo compito. A seconda dell’interasse fra i tegoli, sono possibili soluzioni differenti, che variano anche in base all’altezza del telaio. Infatti, sono questi i due fattori che determinano l’angolo di posa delle lastre e di conseguenza definiscono le loro dimensioni. L’installazione di un impianto fotovoltaico è possibile senza che ci sia bisogno di sovrastrutture in metallo in più, mentre, con una pendenza di almeno il 7%, il posizionamento delle lastre offre la possibilità di ottimizzare le performance dei pannelli fotovoltaici in piano, sfruttandoli nel migliore dei modi.
Una particolare copertura con shed è rappresentata dalle specchiature: si tratta di soluzioni, ovviamente di formati differenti, che sono in grado di assecondare le più diverse necessità in termini non solo di illuminazione, ma anche di aerazione. Con una struttura portante dei serramenti molto resistente, in genere in alluminio, è possibile ricorrere a lucernari a shed di vario genere, per esempio in vetro o in policarbonato alveolare.
Hai intenzione di ricorrere a lucernari a shed o altre coperture a dente di sega? Affidati a Kennew, specialisti di coperture per tetti che sapranno fornirti le soluzioni più in linea con le tue necessità, garantendoti un ottimo comfort e soprattutto la certezza di beneficiare della luce naturale.